Il progetto Alcohol Interlock lanciato dalla Fondazione ANIA nel 2018 varca i confini continentali. Dopo essere stato illustrato a livello europeo in occasione delle riunioni dello European Transport Safety Council e a Roma in occasione del Convegno "Safe and Sober Talk" del 5 febbraio 2020, è stato presentato ad una delegazione istituzionale della Corea del Sud.
Il 7 giugno nella sede di ANIA e Fondazione ANIA a Roma sono stati ricevuti i membri della Korean National Police Agency e della Korean Road Traffic Authority. La delegazione era guidata dal Direttore Generale dell'Ufficio del Traffico Coreano Jim Pio KIM che, attraverso il consolato coreano a Roma, aveva richiesto un incontro per ricevere informazione sul progetto Alcohol Interlock della Fondazione ANIA.
Nel corso dell'incontro Segretario Generale della Fondazione ANIA, Umberto Guidoni, ha illustrato tutte le fasi del progetto, dall'ideazione all'attuazione pratica, per arrivare alla presentazione dei risultati e alla stesura di un disegno di legge per richiedere la modifica di alcuni articoli del Codice della Strada. L'obiettivo è quello di introdurre l'obbligo dell'installazione di questi dispositivi sui veicoli di chi è stato fermato per guida in stato di ebbrezza e sia recidivo nell'infrazione. Un provvedimento legislativo che risponderebbe alle linee giuda in termini di sistemi "blocca motore" dettate dall'Unione europea.
Al termine dell'incontro, al quale ha partecipato anche il Dirigente responsabile del Servizio Rapporti Internazionali di ANIA, Roberto Signorini, è stato mostrato il funzionamento di un sistema alcohol lock.